Nel 2025 gli incidenti con i carrelli elevatori continuano a rappresentare una delle emergenze più sottovalutate della sicurezza sul lavoro. Secondo INAIL, pur costituendo appena l’1% del totale degli infortuni, questi episodi causano circa il 10–11% delle lesioni gravi: un rischio dieci volte superiore alla media.
Parliamo di mezzi indispensabili per logistica, edilizia, industria e agricoltura, ma che, per peso, velocità e caratteristiche tecniche, possono trasformarsi in vere e proprie trappole mortali.
Perché i muletti sono così pericolosi?
Un carrello elevatore può arrivare a:
4 tonnellate di peso, l’equivalente di tre auto compatte;
30 km/h di velocità;
manovrabilità difficile a causa dello sterzo posteriore;
visibilità limitata per colpa dei carichi;
baricentro variabile, che aumenta il rischio di ribaltamento.
👉 Basti pensare che un muletto in corsa può sviluppare oltre 128.000 joule di energia cinetica: un valore sufficiente a uccidere sul colpo chiunque venga colpito.
Incidenti recenti: una realtà allarmante
Solo tra maggio e luglio 2025 si sono registrati in Italia almeno quattro morti per schiacciamento da carrello elevatore. Le vittime avevano età comprese tra i 38 e i 60 anni, a conferma che i più esposti sono spesso lavoratori esperti, sopra i 50 anni, dove la routine e la minore reattività fisica aumentano i rischi.
Le modalità ricorrenti di incidente includono:
schiacciamento tra retro del mezzo e pareti,
ribaltamenti laterali in curva o su rampe,
caduta del carico sulle persone,
manovre su pedane e camion,
urti accidentali dovuti a scarsa visibilità.
Le cause: non solo macchine, ma errori umani
Dietro la maggior parte degli incidenti c’è l’uomo. Gli errori più frequenti sono:
troppa fiducia nell’esperienza;
distrazione per abitudine;
formazione insufficiente o non aggiornata;
spazi disorganizzati e percorsi promiscui con pedoni;
manutenzione scarsa o inesistente.
⚠️ In troppe aziende la formazione per mulettisti è trattata come un semplice obbligo burocratico, senza prove pratiche. Peggio ancora, capita che mezzi così pericolosi vengano affidati a operatori non abilitati.
Le soluzioni: prevenzione strutturale
Ridurre gli incidenti è possibile. Serve però una strategia completa e continuativa, che tocchi persone, mezzi e organizzazione.
1. Formazione obbligatoria e reale
Corsi seri, con parte pratica e non solo teoria.
Aggiornamento quinquennale.
Verifica delle competenze.
2. Manutenzione e controlli
Check mensili su tutti i carrelli elevatori.
Registrazione digitale dei controlli, per tracciabilità e trasparenza.
3. Organizzazione degli spazi
Percorsi separati per muletti e pedoni.
Barriere fisiche e segnaletica chiara.
Stop agli spazi promiscui.
4. Tecnologia al servizio della sicurezza
Sensori di prossimità e sistemi anticollisione.
Dispositivi anti-ribaltamento.
Specchi panoramici e videocamere per eliminare angoli ciechi.
5. Cultura aziendale
Supervisione costante.
Incentivi alle imprese che investono in sicurezza.
Coinvolgimento dei lavoratori nella segnalazione dei rischi.
Gli incidenti con i carrelli elevatori non sono fatalità inevitabili. Sono eventi prevedibili e prevenibili.
Investire in formazione, controlli tecnici, organizzazione degli spazi e tecnologie di sicurezza significa salvare vite umane e, al tempo stesso, migliorare la produttività aziendale.
Nel 2025 non è più accettabile affidarsi solo all’esperienza dei singoli: serve una prevenzione strutturale, quotidiana e verificabile.